Realizzazione di campi ormeggio per la tutela di habitat sensibili nelle aree protette
Tra le attività che trovano luogo nelle aree marine, una particolare attenzione deve essere posta alla nautica e agli impatti sugli habitat sensibili ad essa riconducibili. La frequentazione di imbarcazioni turistiche o da pesca, oltre ad effetti sulla torbidità della colonna d’acqua e ai rischi di abbandono di rifiuti e rilascio di sostanze inquinanti, quali olii e carburanti, comporta anche un’azione meccanica di abrasione e scalzamento, sui fondali, dovuta agli ancoraggi delle imbarcazioni.
Gli habitat vulnerabili, rispetto all’azione delle ancore e dei sistemi di ormeggio, risultano essere principalmente la prateria di Posidonia oceanica (habitat 1120), i Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina (habitat 1110), in particolare in presenza di coperture a Cymodocea nodosa, e i popolamenti ascrivibili alla tipologia del Coralligeno (habitat 1170).
Per la tutela e la conservazione degli habitat dei fondali marini, nelle aree soggette ad ancoraggio, l’E.P.M.R, nell’ambito del PNRR - Investimento 3.5, Missione M2 . Componente C4: Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini, ha recentemente sottoscritto un Accordo con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), per la realizzazione del progetto “Campi Ormeggio per la tutela di habitat sensibili nelle aree protette, in gestione all'Ente per i Parchi Marini Regionali della Calabria”.
Il Progetto, che prevede investimenti per circa 2, 5 milioni di euro e sarà realizzato nel biennio 2024/2025, si prefigge, attraverso la fruizione regolamentata degli specchi acquei, di ridurre il fenomeno di aratura dei fondali, in particolare di quelli vulnerabili come il posidonieto, migliorando i livelli di sostenibilità delle attività turistiche.
Le installazioni dei campi boe di ormeggio, avverranno in corrispondenza dei Parchi Marini e di 10 delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) gestite dall'E.P.M.R., con una gestione, anche da remoto, mediante sistemi di campo telematici, che comprende gavitello telematico, SeaPass, stazione locale di controllo, centro operativo e Web Server. Sono previsti, complessivamente, 20 campi di ormeggio, ognuno dei quali, prevede due serie di boe, assicurate a massi naturali o a sistemi a basso impatto (tipo Manta Ray o ancora a spirale) su due file parallele alla costa, distanti 30 m l'una dall'altra, per una lunghezza di 300 m. Le boe, costituite da gavitelli biconici gialli, saranno dotate di strisce catarifrangenti e, ai 4 vertici del rettangolo, di segnale luminoso alimentato a energia solare. Sono previsti sistemi di video sorveglianza e imbarcazioni e attrezzature per la gestione e il coordinamento. Agli utenti, oltre all’ormeggio in sicurezza, potranno essere offerti, da parte di strutture ricettive e associazioni locali, anche servizi aggiuntivi (docce, lavanderia, ristorazione, visite guidate nell'entroterra).
L'Ente Parchi Marini assicurerà la supervisione e il coordinamento delle attività, e predisporrà un'attività di monitoraggio, con personale appositamente reclutato, per la valutazione degli interventi, sulla base di indicatori quali numero di utenti/settimana, numero di prenotazioni e l’analisi dei descrittori sullo stato degli habitat, nelle aree oggetto degli interventi. Nella gestione saranno coinvolte realtà locali, con la selezione, tramite procedura a evidenza pubblica, di un soggetto gestore. Per assicurare un funzionamento omogeneo, l'Ente si farà carico di gestire e di implementare un sistema di prenotazione e pagamento delle boe d'ormeggio, basato su un App facilmente accessibile, sia per gli utenti dei campi boe che per i soggetti gestori, che potrà avere funzioni aggiuntive (es. informazioni meteo nel sito, interfaccia con webcam).